Caricature e soggetti umoristici di Lanfranco Raparo (luglio-agosto 2010)

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La mostra, “Caricature e soggetti umoristici di Lanfranco Raparo”, è allestita all’interno, primo piano, nella Sala di Esposizione permanente dedicata al pittore marradese Lanfranco Raparo. Svuotata la sala delle opere normalmente presenti – tempere, disegni e sculture in massima parte ispirate a Marradi – sulle pareti si espone una ricca serie di caricature e disegni umoristici, in parte acquisiti in comodato dal Comune di Marradi dagli eredi dell’artista dopo la sua morte, in parte raccolte fra i molti amici che nel paese hanno conservato gelosamente qualunque “scarabocchio” uscisse dalla penna di quell’artista tanto popolare e apprezzato.

Se molti sono abituati a pensare a Lanfranco Raparo come pittore dall’intonazione prevalentemente nostalgica, di un paese amato che sta cambiando e forse scomparendo (la malinconia dei poderi abbandonati, i volti dei vecchi, gli animali che non ci sono più…) in questa mostra si potrà incontrare un Raparo umoristico, ironico, talvolta apertamente comico e irridente. La sua vena satirica investe prima di tutto il mondo della scuola e ciò non stupisce, se si ricorda la sua lunga attività di insegnante nella “Dino Campana”.

I colleghi e i dirigenti sono rappresentati scherzosamente, coi loro simboli iconografici, i loro tic, i volti appena “caricati” ma ben riconoscibili: l’insegnante con quattro borse piene di libri, il Presidente della commissione d’esame ossessionato dal percorso Marradi – Palazzuolo, l’asino in cattedra, il professore di Musica davanti al sipario teatrale, il “formatore” del corso di aggiornamento per la valutazione, col suo gergo strampalato...

Ma c’è anche il paese: l’Arciprete affiancato dalla sua bicicletta, il pescatore, la squadra dei cacciatori, il carabiniere armato di paletta, gli esperti di finanza e di politica che discutono davanti a un bicchiere di vino e a un salame affettato. In altri disegni, la mano di Raparo crea animali di fantasia, nella preistoria, ma anche nel difficile ambiente di un paese di cacciatori; o personaggi di pura invenzione, come donne “rotonde”, vecchietti dall’aria arguta, figure simboliche delle stagioni, come i bellissimi “Autunno” e “Inverno”. C’è poi tutta una serie di disegni umoristici che potrebbero configurarsi come illustrazioni per favole e libri destinati all’infanzia, o elaborazioni di personaggi per fumetto: il tratto è leggero, rapido, felice, sempre giocoso e comunicativo.

Il pubblico potrà cimentarsi nell’individuare volti riconoscibili pur nelle formule grafiche “caricate”; e tutti, comunque, potranno ancora una volta apprezzare le doti di Raparo disegnatore, che utilizzando tecniche povere (lapis, biro, pennarello, matite colorate su foglietti di carta qualsiasi, a volte pagine di agenda) annota instancabilmente tutto ciò che nella vita reale o nella mente gli appare degno di essere trasferito in immagine.